Apnea nel sonno: scopri tutto quello che c’è da sapere!

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Apnea nel sonno: scopri tutto quello che c’è da sapere!

Circa il 2-4% della popolazione soffre di apnea nel sonno, un disturbo che colpisce in particolare le persone sovrappeso ma anche i bambini. Essa si verifica quando la normale respirazione si interrompe per una o più volte, oppure rallenta eccessivamente. Ma quali sono le cause e i rimedi?

Continua a leggere il nostro articolo per scoprire di più sull’apnea nel sonno!

 

Cos’è l’apnea nel sonno?

L’apnea nel sonno è una condizione medica caratterizzata da un’interruzione transitoria del flusso respiratorio durante il sonno causata da una chiusura temporanea delle vie aeree superiori (naso, orofaringe, ipofaringe, o laringe).

Quando ciò avviene, si verifica una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue, oltre che ad una ridotta quantità e/o qualità del sonno.

Questo disturbo viene chiamato anche OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), ossia “sindrome delle apnee ostruttive nel sonno”.

Esistono tre tipologie di apnee nel sonno:

  • apnea, quando l’interruzione della respirazione supera i 10 secondi e rientra nei 2 minuti;
  • ipoapnea, quando il respiro si riduce parzialmente;
  • RERA, quando la respirazione è limitata e c’è un progressivo aumento dello sforzo respiratorio seguito da un repentino sblocco.

 

apnea nel sonno

Apnea nel sonno: quali sono le cause?

L’apnea nel sonno è spesso causata dai seguenti fattori:

  • sovrappeso/obesità;
  • ostruzione delle vie aeree (naso, bocca, gola);
  • caratteristiche anatomiche;
  • muscoli di collo e lingua che si rilassano più del normale;
  • insufficienza cardiaca;
  • abuso di alcool o abitudine al fumo prima di dormire;
  • assunzione di sonniferi.

 

Quali sono invece i sintomi di questo disturbo?

Il segnale più evidente riconducibile all’apnea nel sonno è sicuramente il russamento intenso spesso interrotto da pause di silenzio e respiro affannoso. I sintomi più comuni sono:

  • eccessiva sonnolenza diurna;
  • difficoltà di concentrazione;
  • colpi di sonno;
  • cefalea e/o bocca asciutta al risveglio
  • sudorazione notturna;
  • sensazione di soffocamento che porta a risvegli improvvisi.

Qualsiasi siano i sintomi è importante intervenire perché l’apnea nel sonno può portare allo sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche.

 

Come diagnosticare l’apnea ostruttiva del sonno e come rimediare?

Solo quando il numero di apnee è superiore o uguale a 5 episodi per ora si configura una vera e propria malattia definita sindrome delle apnee ostruttive del sonno.

La diagnosi si basa in primis sui sintomi riferiti dal paziente e dal partner e successivamente il medico può decidere di sottoporre il soggetto ad alcuni esami come:

  • polisonnografia, ossia la misurazione, durante alcune ore di sonno, del flusso aereo, del livello di ossigeno del sangue, della frequenza cardiaca, della mobilità respiratoria toracica e addominale e della postura nel sonno;
  • poligrafia respiratoria, un monitoraggio dei principali segnali cardio-respiratori durante il sonno;
  • elettroencefalogramma, per esaminare l’attività elettrica del cervello;
  • elettromiografia degli arti, per esaminare l’attività muscolare.

Per trattare questo disturbo può essere utile perdere peso, evitare alcool e fumo, dormire sul fianco. A livello medico, possono essere prescritti farmaci volti a contrastare i sintomi e intervenire sulle cause del disturbo.

Può venire inoltre consigliato l’utilizzo di una maschera che si applica su naso e bocca e che forza il passaggio dell’aria, facilitando il respiro.

A volte, invece, può essere necessario intervenire chirurgicamente correggendo il setto nasale o asportando le tonsille ipertrofiche, in base al livello e al tipo di ostruzione rilevata, oppure tramite l’espansione chirurgica del mascellari.

Alcuni pazienti trovano la soluzione del problema tramite l’utilizzo di un apparecchio ortodontico chiamato MAD (mandibular advancing  device).

Se hai dubbi o domande sull’apnea nel sonno non esitare a contattarci!

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